Immaginiamo il vento che soffia instancabile sulla sabbia, trasportandola in continuazione. Soffia, soffia ancora e ancora… sposta la sabbia fino a quando questa incontra una pianta, la sabbia si accumula e in un atto ripetitivo magico si forma la duna.
Le dune sabbiose costiere sono diverse dalle dune mobili dell’entroterra, perché costellate di vegetazione che ne blocca l’avanzata verso l’interno. La vegetazione costiera è una sorta di barriera naturale che impedisce alla sabbia di spostarsi troppo lontano e una volta che le piante riescono ad attecchire, inizia un vero e proprio processo di colonizzazione.
La vegetazione delle dune si distribuisce a fasce e se tracciamo una linea immaginaria verso l’interno osserviamo che la prima fascia è occupata da piante che crescono sulla sabbia umida. Ma è solo nella seconda fascia, al di sopra del livello massimo di marea, che si trovano piante adattate a vivere in ambienti salini o salmastri, che germinano in autunno o a fine inverno e hanno un breve periodo vegetativo sufficiente a formare un ostacolo alla sabbia portata dal vento.
Infine, la terza fascia è caratterizzata dalla presenza di dune embrionali, dove la specie guida è una Gramigna delle spiagge, che si adatta perfettamente alle particolari condizioni sabbiose. Dopo la fase pioniera, altre piante colonizzano la duna e diventano permanenti, costituendo un ostacolo naturale alla sabbia. Alle spalle delle dune bianche, dove la fascia retrodunale è ancora intatta, si trovano zone umide che si sviluppano grazie all’acqua piovana o all’acqua di falda.
![](https://www.visitroseto.it/wp-content/uploads/2023/04/riserva-borsacchio-roseto-1024x683.jpg)
![](https://www.visitroseto.it/wp-content/uploads/2023/05/prugnolo-roseto-1024x683.jpg)
Uno Spettacolo di biodiversità.
Questo spettacolo di biodiversità ospita numerose tipologie di flora costiera, tra le principali troviamo la Roverella, il Prugnolo, la Liquirizia, la Carota selvatica, l’Ambrosia delle spiagge e ancora l’Erba medica marina, il Ginestrino delle scogliere, il Lentisco, l’Alloro, il Finocchio spinoso, il Rosmarino e il Leccio.
Poi ancora altre numerose piante caratteristiche e adatte ai più svariati usi. Ad esempio è comunemente usata nelle composizioni di fiori secchi la Rostraria, pianta annuale dalla particolare forma cilindrica che è anche di grande interesse per la ricerca scientifica. Questa graminacea ospita un coleottero parassita delle colture di grano e di altri cereali.
Studiare la relazione tra la Rostraria e il coleottero del frumento può aiutare a comprendere e a sviluppare strategie di controllo biologico per proteggere le colture.