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Un tempo conosciuta come Villa Patrizi, è una frazione situata lungo un terreno pianeggiante tra la sponda sinistra del fiume Vomano e le prime propaggini collinari di Montepagano. Questa borgata si è sviluppata intorno alla villa campestre dei baroni Patrizi. La sua storia è legata alla guarigione miracolosa di un contadino cieco, Agostino Caralla, che implora Santa Lucia di liberarlo dalla sua cecità. Per celebrare questo evento la cappella privata dei baroni Patrizi è diventata la Chiesa di Santa Lucia e la denominazione si è poi estesa alla contrada e successivamente all’agglomerato urbano che si è formato lungo la strada che collega la chiesa alla consortile del Vomano, l’odierna strada statale. Dal 1929 in poi la cappella è stata ampliata e ha subito molti rifacimenti fino al 1968 anno di costruzione dell’attuale edificio.
La Chiesa Nuova di Santa Lucia è un esempio di come la modernità e la tradizione possano convivere in armonia. Una testimonianza perfetta della fusione tra modernità e tradizione grazie ad un’estetica contemporanea e un’architettura unica caratterizzata da un aspetto piramidale, con un tetto che termina con una guglia altissima e slanciata, a simboleggiare l’ascesa spirituale dei fedeli verso il cielo.
L’interno della chiesa è dominato da un’unica aula spaziosa ed accogliente, resa ancor più luminosa dai mosaici dell’artista Bruno Zenobio nel 1995.
Roseto degli Abruzzi
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